venerdì 9 dicembre 2016

Il primo editoriale di don Fernando: novembre 2009

Carissimi parrocchiani di Portile e Paganine,
è con grande gioia che scrivo per la prima volta sul nostro bollettino dopo il mio ingresso come vostro parroco. I mesi di agosto, settembre e ottobre per noi sono stati estremamente intensi. Lo documentano le testimonianze fotografiche che arricchiscono visivamente le pagine che avete tra le mani: si comincia con un salto indietro, ricordando l’ordinazione del nostro diacono, un grande dono per la nostra parrocchia e per tutta la diocesi. Si continua, poi, con il saluto a Don Giuliano, che successivamente abbiamo accompagnato nel suo ingresso a Formigine. Abbiamo voluto, anche, volentieri e doverosamente, dare tempo e spazio alle nostre suore, che impreziosiscono queste pagine, oltre che la vita della nostra comunità, con particolare attenzione alla scuola materna. Sempre a proposito di saluti diamo documentazione affettuosa e grata del saluto a Don Bruno, che nel mese di ottobre si è trasferito a Formigine, mantenendo tuttavia la cura pastorale delle parrocchie si San Martino e Santa Maria di Mugnano. Nel mese di settembre abbiamo avuto anche l’ordinazione sacerdotale e la prima solenne celebrazione eucaristica del nostro parrocchiano Antonio Viola, altro momento molto significativo e bello, carico di particolare preziosità in questo anno sacerdotale e in questi tempi dove le parrocchie faticano ad esprimere vocazioni di speciale consacrazione e al sacerdozio.
Come consiglio pastorale ci è sembrato utile pubblicare prossimamente il discorso del saluto che avete fatto con un rappresentante della comunità parrocchiale il 6 di settembre. Si tratta di un discorso molto intenso e pensato, della verità e validità del quale ho potuto rendermi conto già in questi primissimi riscontri di vita pastorale (a questo proposito è saggio ricordarci a vicenda al Signore nella preghiera). Abbiamo iniziato proprio da uno dei fiori all’occhiello della pastorale parrocchiale: la sagra! Tutti noi abbiamo innanzitutto constatato la validità della nuova struttura che in questi mesi è in fase di ultimazione nella sua realizzazione pratica, e ci ha permesso di incrementare i nostri risultati da tutti i punti di vista. Di questo ringraziamo il Signore e ringraziando Lui ringraziamo anche tutti coloro, e sono tantissimi, che si sono prodigati in molteplici modi per la riuscita della nostra sagra, sia dal versante ludico-aggregativo, sia dal versante formativo-spirituale, cercando di crescere sempre più. Questo bollettino esce in occasione della solennità di tutti i santi e della solenne commemorazione di tutti i fedeli defunti. I recenti e dolorosi lutti che la nostra parrocchia ha dovuto affrontare in questi mesi ci ricordano quanto è fragile la nostra vita umana e quanto è un bene così inestimabile e prezioso da dover essere vissuto ogni istante nella sua pienezza, che sprigiona una bellezza che viene direttamente da Dio: la gloria della sua croce, di Risorto. Per questo è veramente importante ed essenziale, potremmo dire addirittura più che necessario, che la nostra vita sia alimentata da una fede che, nutrita dalla Parola di Dio e dai sacramenti e dalla condivisione del servizio nella comunione, ravviva in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (in una prospettiva missionaria). A questo proposito non ci dimentichiamo dei matrimoni e dei battesimi celebrati in queste settimane e tutti affidiamo al Signore. Celebrando la Santa Messa al cimitero e ricordando tutti i nostri cari defunti noi non solo compiamo un’opera di misericordia corporale, ma molto di più incentiviamo quella comunione con Dio che sola può essere la sorgente della nostra speranza e il principio di una autentica vita comunitaria e fraterna.
Con questi sentimenti nel cuore possiamo assaporare con la memoria ancora fresca gli eventi dei cambiamenti che hanno coinvolto Don Giuliano, Don Bruno, le suore e il parroco: sono tutti momenti in cui i passaggi sono stati come tappe del pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste, per farci incontrare come popolo di Dio il Signore in profondità, sperimentando che la sua presenza va ben al di là delle nostre vedute umane, e si estende per l’eternità delle beatitudini nella comunione dei santi.

Vostro don Fernando





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