Carissimi
parrocchiani di Portile e Paganine,
è
con grande gioia che scrivo per la prima volta sul nostro bollettino dopo il
mio ingresso come vostro parroco. I mesi di agosto, settembre e ottobre per noi
sono stati estremamente intensi. Lo documentano le testimonianze fotografiche
che arricchiscono visivamente le pagine che avete tra le mani: si comincia con
un salto indietro, ricordando l’ordinazione del nostro diacono, un grande dono
per la nostra parrocchia e per tutta la diocesi. Si continua, poi, con il
saluto a Don Giuliano, che successivamente abbiamo accompagnato nel suo
ingresso a Formigine. Abbiamo voluto, anche, volentieri e doverosamente, dare
tempo e spazio alle nostre suore, che impreziosiscono queste pagine, oltre che
la vita della nostra comunità, con particolare attenzione alla scuola materna.
Sempre a proposito di saluti diamo documentazione affettuosa e grata del saluto
a Don Bruno, che nel mese di ottobre si è trasferito a Formigine, mantenendo tuttavia
la cura pastorale delle parrocchie si San Martino e Santa Maria di Mugnano. Nel
mese di settembre abbiamo avuto anche l’ordinazione sacerdotale e la prima
solenne celebrazione eucaristica del nostro parrocchiano Antonio Viola, altro
momento molto significativo e bello, carico di particolare preziosità in questo
anno sacerdotale e in questi tempi dove le parrocchie faticano ad esprimere
vocazioni di speciale consacrazione e al sacerdozio.
Come
consiglio pastorale ci è sembrato utile pubblicare prossimamente il discorso
del saluto che avete fatto con un rappresentante della comunità parrocchiale il
6 di settembre. Si tratta di un discorso molto intenso e pensato, della verità
e validità del quale ho potuto rendermi conto già in questi primissimi riscontri
di vita pastorale (a questo proposito è saggio ricordarci a vicenda al Signore
nella preghiera). Abbiamo iniziato proprio da uno dei fiori all’occhiello della
pastorale parrocchiale: la sagra! Tutti noi abbiamo innanzitutto constatato la
validità della nuova struttura che in questi mesi è in fase di ultimazione
nella sua realizzazione pratica, e ci ha permesso di incrementare i nostri
risultati da tutti i punti di vista. Di questo ringraziamo il Signore e
ringraziando Lui ringraziamo anche tutti coloro, e sono tantissimi, che si sono
prodigati in molteplici modi per la riuscita della nostra sagra, sia dal
versante ludico-aggregativo, sia dal versante formativo-spirituale, cercando di
crescere sempre più. Questo bollettino esce in occasione della solennità di
tutti i santi e della solenne commemorazione di tutti i fedeli defunti. I
recenti e dolorosi lutti che la nostra parrocchia ha dovuto affrontare in
questi mesi ci ricordano quanto è fragile la nostra vita umana e quanto è un
bene così inestimabile e prezioso da dover essere vissuto ogni istante nella
sua pienezza, che sprigiona una bellezza che viene direttamente da Dio: la
gloria della sua croce, di Risorto. Per questo è veramente importante ed
essenziale, potremmo dire addirittura più che necessario, che la nostra vita
sia alimentata da una fede che, nutrita dalla Parola di Dio e dai sacramenti e
dalla condivisione del servizio nella comunione, ravviva in noi gli stessi
sentimenti di Cristo Gesù (in una prospettiva missionaria). A questo proposito
non ci dimentichiamo dei matrimoni e dei battesimi celebrati in queste
settimane e tutti affidiamo al Signore. Celebrando la Santa Messa al cimitero e
ricordando tutti i nostri cari defunti noi non solo compiamo un’opera di
misericordia corporale, ma molto di più incentiviamo quella comunione con Dio
che sola può essere la sorgente della nostra speranza e il principio di una
autentica vita comunitaria e fraterna.
Con
questi sentimenti nel cuore possiamo assaporare con la memoria ancora fresca
gli eventi dei cambiamenti che hanno coinvolto Don Giuliano, Don Bruno, le
suore e il parroco: sono tutti momenti in cui i passaggi sono stati come tappe
del pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste, per farci incontrare come
popolo di Dio il Signore in profondità, sperimentando che la sua presenza va
ben al di là delle nostre vedute umane, e si estende per l’eternità delle
beatitudini nella comunione dei santi.
Vostro don Fernando
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